NC FERET ITY

"Raggi di sole
da lontano ella giunge
bella è NCferet Ity
nella Terra d'Egitto
disegnato è il destino
Il caldo Khamsin
dal deserto ora spira
avvolge il volto
d'una fanciulla già dea
figlia del divino Aton
Corona e scettro
tra le piccole mani
rapito il cuore
sulla sabbia solo orme....
(Zacco)
"Bellezza Divina"
è così che veniva definita la bellezza di Nefertiti,

regina d'egitto e sposa di Akhenaton.

Nessuna donna, in tutto l'antico Egitto,

poteva pareggiarla in bellezza

quindi il popolo pensava potesse essere una Dea.

Non ci sono parole per descrivere

questa regina dalla splendente nobiltà,

il cui sorriso è animato da una luce interiore

che, attraverso i millenni, riesce ancora a toccarci il cuore.

Il suo volto è famoso in tutto il mondo grazie al ritrovamento di due reperti archeologici risalenti al 1350 a.c.

Il primo reperto (ritrovato ad Amarna, il 6 dicembre 1912, da una squadra tedesca diretta da Ludwig Borchardt) è il famoso busto esposto al Museo di Berlino: una piccola scultura alta cinquanta centimetri scoperta nella bottega dello scultore Thutmosi.

E' un affascinante capolavoro che, anche se incompiuto, permette di identificare con sicurezza la regina grazie alla particolarissima corona che Nefertiti indossa sui bassorilievi amarniani.

La sottigliezza del collo, la purezza del viso, la dolcezza e la serenità della sua espressione testimoniano l'abilità dello scultore e il fascino di questa donna di potere.

Gli archeologi l'hanno chiamata la regina colorata per la ricchezza di colori e decorazioni anche se nessuna iscrizione permette di identificarla formalmente con Nefertiti, benché gli storici dell'arte siano concordi nel riconoscervi la sposa reale di Akhenaton.

Dice di lei una scritta incisa su una stele-cippo della città di Aton: "Signora della felicità, dal viso luminoso, gioiosamente ornata della doppia piuma, dotata di tutte le virtù, alla cui voce ci si rallegra, dama piena di grazia, grande nell'amore, i cui sentimenti fanno la felicità del signore dei Due Paesi."

Il secondo reperto ritrovato (durante la campagna di scavo del 1932-33, nel sito di el Amarna dall'inglese Pendlebury) è conservato al Museo del Cairo .

Si tratta di una testa scolpita con le pupille non incastonate, che doveva far parte di una statua, rappresenta una donna bellissima, carica di intensità spirituale: una vera seguace della luce che contempla la divinità, al di là del mondo delle apparenze.

Nefertiti era adorata come una Dea e gli studiosi sostengono che molto probabilmente fu una Regina Faraone, quindi con poteri decisionali e di culto.

Ultimamente sono stati fatti molti studi su questi reperti rivelando che, sotto la superficie, il vero volto della regina rivela i segni della vita vissuta, rughe, guance scavate, collo più tarchiato e altre imperfezioni normali in una donna avanti con gli anni che, pare, abbia avuto sei figli e che, non dimentichiamolo, aveva la grossa responsabilità di governare con il marito un grande impero.

Il motivo di quanto sia bello invece il volto finale, di quanto sia perfetto come lineamenti ed espressione è attribuito al grande amore e devozione dell'autore dell'opera.

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Nefertiti era affascinante... era una Dea... era molto amata e si sa:

per chi ti ama sei l'essere più bello e perfetto del mondo!