Voglio ringraziare la cara amica Alessandra
per questo dono importante e significativo !
Cari Amici oggi vorrei segnalarVi un sito
Karibuni significa "Benvenuti" ed è un saluto,
Questa Onlus si propone di aiutare i bambini
PrendeteVi qualche minuto per navigare in
Ringrazio tutti gli Amici che accoglieranno
Ti vedo ...
danzando al suo ritmo impazzito
tremando d'emozione
non temere ... avvicinati
Qui dimoro...
La mia verde chioma
Dolce mia solitudine,
In questa mia solitudine
Non sono solo...
Se solo riuscissi a trovare
fermarmi in equilibrio
ma non trovo l'equilibrio
Prima che arrivassero i nostri fratelli bianchi per fare di noi degli uomini civilizzati, non avevamo alcun tipo di prigione. Per questo motivo non avevamo nemmeno un delinquente, senza una prigione non può esservi alcun delinquente.
Non avevamo né serrature, né chiavi e perciò, presso di noi, non c'erano ladri.
Quando qualcuno era così povero da non possedere un cavallo, una tenda o una coperta, allora egli riceveva tutto questo in dono. Noi eravamo troppo incivili per dare grande valore alla proprietà privata.
I simboli dell’aurora boreale furono trovati sui tamburi sciamanistici dei Sami. Uno dei nomi che essi usavano per indicare questo fenomeno è Guovssahas, che significa “luce che può essere udita”.
I Sami per tradizione associavano l’aurora boreale ai suoni. In genere essi assomigliano a sibili, si tratta di suoni elettrofonici, un fenomeno che si può manifestare, sebbene molto più raramente, anche durante l'apparizione di bolidi.
L'origine di questi suoni è ancora mal compresa, si ritiene che sia dovuta a perturbazioni del campo magnetico terrestre locale causate da un'aumentata ionizzazione dell'atmosfera sovrastante. Spesso l'ascolto di tali suoni è facilitato dalla presenza di oggetti metallici nelle immediate vicinanze del testimone.
Non deve stupire il fatto che tutto ciò abbia creato così tante leggende tra i suoi spettatori. Durante l’era dei Vichinghi, l’aurora boreale era l’armatura delle Valchirie, le vergini guerriere, che spargevano una strana luce scintillante. E secondo una leggenda giapponese, concepire un bambino sotto l’aurora boreale era segno di buon auspicio.
La realtà però non è così poetica. Tutto inizia a 149 milioni di km dalla Terra perchè è il sole il padre delle aurore boreali.
Il 28 agosto 1859, all'improvviso apparvero le misteriose luci delle aurore lungo una vasta area del territorio americano. In tutto il mondo, nei centri scientifici, la strumentazione impazzì visto che i magnetometri finirono tutti fuori scala e correnti spurie si formarono nelle linee telegrafiche.
Il giorno seguente, l'astronomo inglese Richard Christopher Carrington notò un gruppo di macchie solari di dimensioni insolitamente grandi, dal quale partiva un lampo di luce biancastra, che dopo qualche ora produsse una seconda ondata di aurore di grande intensità.
Durante le grandi esplosioni e gli scoppi sulla superficie del sole, immense quantità di particelle vengono sprigionate nello spazio. Queste nuvole viaggiano con velocità che variano da 300 a 1.000 km al secondo.
Quando le particelle collidono con i gas nell’atmosfera terrestre, splendono producendo una fantastica gamma di colori.
Con la "Grande Aurora" del 1859 i modelli di spiegazione dei fenomeni di attività solare si innovarono rapidamente e le antiche ipotesi di lampi ad alta quota, o di luce riflessa da iceberg vennero sostituite da quelle più attinenti agli eventi solari e alla perturbazione.
Tempeste di quella intensità, fortunatamente, è stimato che capitino ogni 500 anni. L'ultimo evento di un'intensità pari alla metà di quella del 1859 è accaduto nel 1960 provocando interruzioni radio in tutto il pianeta.
Gli esperti ritengono che i costi di una eventuale supertempesta potrebbero essere paragonabili a quelli di un grande terremoto, sempreché manchino le opportune contromisure, come procrastinare alcune attività delicate svolte dai satelliti, spostare le rotte aeree, individuare in anticipo gli elementi vulnerabili delle reti.
L'attività magnetica solare, e quindi anche la formazione di macchie solari, varia ciclicamente ogni undici anni. Nel mese di gennaio del 2008 è iniziato il nuovo ciclo quindi è lecito attendersi per i prossimi anni un incremento di attività. Negli ultimi undici anni, gli studiosi hanno rilevato circa 21 mila brillamenti e 13 mila nubi di plasma fuoriusciti dalla superficie solare.
L'aurora boreale è visibile in tutta la Norvegia, e il luogo "perfetto" è Capo Nord, nel Finnmark. Questo fenomeno è più frequente in autunno inoltrato e all’inizio della primavera.
Ottobre, febbraio e marzo sono i mesi migliori per osservare l’aurora boreale, che generalmente si manifesta tra le 18.00 e la 1.00 di notte. Assistere a questo spettacolo è un momento magico ed emozionante.
A volte le luci arrivano tutte insieme, danzando nel cielo, di colore arancio, porpora, verde e rosso. Altre volte sono semplicemente dei veli verdi o un groviglio di luce vaporosa.